Terremoto di magnitudo ML 1.5 del 04-01-2023 ore 22:49:09 (UTC) in zona: 3 km E Guardia Piemontese (CS)

Un terremoto di magnitudo ML 1.5 è avvenuto nella zona: 3 km E Guardia Piemontese (CS), il

  • 04-01-2023 22:49:09 (UTC)
  • 04-01-2023 23:49:09 (UTC +01:00) ora italiana

con coordinate geografiche (lat, lon) 39.4670, 16.0320 ad una profondità di 15 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.

Ricerca terremoti: Qualsiasi nel raggio di 30 km

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare tali stime.

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Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Guardia Piemontese CS 3 1911 1911
Fuscaldo CS 6 8140 10051
Rota Greca CS 7 1156 11207
San Martino di Finita CS 7 1100 12307
Acquappesa CS 7 1907 14214
Cerzeto CS 8 1373 15587
Lattarico CS 9 4013 19600
San Benedetto Ullano CS 9 1555 21155
Cetraro CS 9 10128 31283
Mongrassano CS 10 1607 32890
Torano Castello CS 11 4614 37504
Fagnano Castello CS 11 3885 41389
Paola CS 12 16013 57402
Cervicati CS 12 829 58231
San Marco Argentano CS 13 7424 65655
Montalto Uffugo CS 13 19669 85324
Santa Caterina Albanese CS 14 1222 86546
Malvito CS 15 1795 88341
San Vincenzo La Costa CS 15 2195 90536
San Fili CS 17 2719 93255
Bonifati CS 17 2858 96113
San Lucido CS 18 6047 102160
Sant'Agata di Esaro CS 18 1890 104050
Sangineto CS 18 1338 105388
Rende CS 20 35338 140726
Roggiano Gravina CS 20 7208 147934

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
27 Km a NW di Cosenza (67546 abitanti)
60 Km a NW di Lamezia Terme (70714 abitanti)
79 Km a NW di Catanzaro (90612 abitanti)
Sismicità recente e storica

Queste mappe mostrano l'attività sismica della zona in diversi intervalli temporali, precedenti all’evento sismico a cui si riferiscono. Per quel che riguarda le prime due mappe, i dati riportati provengono dalle analisi effettuate in tempo reale dal personale delle Sale Operative dell'INGV subito dopo ogni terremoto. La terza mappa mostra i dati dal 1985 alla data del terremoto: le localizzazioni sono riviste dagli analisti sismologi del Bollettino Sismico Italiano dell'INGV. I parametri della localizzazione (coordinate ipocentrali e magnitudo) sono la migliore stima possibile con i dati a disposizione dell’INGV, ma sono costantemente aggiornati in funzione di ulteriori dati che si rendano disponibili. I parametri della localizzazione e della magnitudo, successivamente rivisti dagli analisti sismologi, possono variare.

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 3 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 0.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, nelle 72 ore precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

I terremoti dei 90 giorni precedenti l'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 2.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi, confinanti nei 90 giorni precedenti questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

I terremoti dal 1985 alla data dell'evento

In questa mappa sono riportati gli epicentri dei terremoti con magnitudo ≥ 3.0, localizzati utilizzando i dati i registrati dalla Rete Sismica Nazionale e da altre reti in regime di collaborazione sia in Italia che nei Paesi confinanti, dal 1985 alla data di questo evento. La grandezza del cerchio indica le diverse classi di magnitudo. I colori indicano i differenti intervalli temporali che precedono l'evento sismico. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
I terremoti dall'anno 1000 al 2019

I terremoti dall'anno 1000 al 2019

In questa mappa sono riportati i terremoti del catalogo storico CPTI15 (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, v4.0, https://doi.org/10.13127/cpti/cpti15.4). La grandezza del quadrato indica le diverse classi di magnitudo. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2020. Per gli eventi di magnitudo stimata ≥ 6.0 è indicato l'anno in cui è avvenuto il terremoto. La stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005).

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Mappa di pericolosità sismica

Mappa di pericolosità sismica

In questa mappa è riportato un particolare del modello di pericolosità sismica del territorio nazionale e la stella bianca e nera è l’epicentro del terremoto avvenuto.
Mappe di scuotimento
Mappa del risentimento sismico
Cronologia delle localizzazioni calcolate
Tipo Magnitudo Tempo origine (UTC) Latitudine Longitudine Profondità (km) Ora pubblicazione (UTC) Autore ID Localizzazione
Rivista
Rev100
ML 1.5 2023-01-04
22:49:09
39.4672 16.0325 15 2023-01-04
22:58:51
Sala Sismica INGV-Roma 113315071
Localizzazione e magnitudo preferite finora.
Parametri della localizzazione preferita

Localizzazione

Campo Valore
Tempo (UTC) 2023-01-04 22:49:09 ± 0.22
Latitudine 39.4672 ± 0.0081
Longitudine 16.0325 ± 0.0128
Profondità (km) 15 ± 3 (from location)
Metodo di valutazione manual
Stato della valutazione reviewed
Versione 100 -> SURVEY-INGV
Tipo di evento earthquake
ID localizzazione 113315071

Incertezze

Campo Valore
Tipo di incertezza uncertainty ellipse
Semi-asse maggiore dell'ellisse di confidenza (metri) 1023
Semi-asse minore dell'ellisse di confidenza (metri) 655
azimuth dell’asse maggiore dell’ellisse di confidenza (gradi) 46
Regione di confidenza sul piano orizzontale espressa mediante singolo valore di incertezza (metri) 1020.0
Livello di confidenza dell'incertezza (%) 68

Qualità

Campo Valore
Maggiore gap azimutale nella distribuzione delle stazioni all'epicentro 169
Numero di fasi associato indipendentemente se utilizzate nella localizzazione (determinazione dell'Origin) 16
Numero di fasi 15
Scarto quadratico medio dei residui di tempo risultanti dal calcolo del tempo origine (Origin) della localizzazione (sec) 0.31
Distanza epicentrale della stazione piu' vicina (gradi) 0.00000
Distanza epicentrale della stazione piu’ lontana (gradi) 0.79140
Numero di stazioni in cui l’evento e’ stato osservato 10
Numero di stazioni usate nel calcolo dell'Origin 9
Parametri della magnitudo

ML:1.5

Campo Valore
Valore 1.5
Incertezza 0.2
Num. stazioni usate 8
Tipo di magnitudo ML
Localizzazione di riferimento 113315071
Agenzia INGV
Autore Sala Sismica INGV-Roma
Tempo di creazione (UTC) 2023-01-04 22:58:51
Tempi di arrivo
SCNL Time Uncertainty Polarity Evaluation_mode Phase Azimuth Distance Takeoff_angle Residual Weight
IV.PAOL.HHZ. 2023-01-04T22:49:41.13 3.0 undecidable manual Pn -0.2 0
IV.BULG.HNE. 2023-01-04T22:49:24.46 0.3 undecidable manual P 321 0.7914 93 0.21 85
IV.MMN.HHZ. 2023-01-04T22:49:24.56 0.3 undecidable manual S 356 0.4245 97 0.18 93
IV.MGR.HNZ. 2023-01-04T22:49:23.34 0.3 undecidable manual P 331 0.7644 93 -0.45 81
IV.SERS.HHZ. 2023-01-04T22:49:22.96 0.3 undecidable manual P 130 0.6664 94 0.85 72
IV.TDS.HHZ. 2023-01-04T22:49:21.17 0.3 undecidable manual S 51 0.3040 101 0.33 92
IV.GRIS.EHZ. 2023-01-04T22:49:20.27 0.3 undecidable manual S 333 0.3058 101 -0.63 83
IV.SPS2.HHN. 2023-01-04T22:49:20.55 0.3 undecidable manual S 127 0.2950 101 -0.04 98
IV.CAR1.HHZ. 2023-01-04T22:49:19.18 0.3 undecidable manual S 147 0.2545 104 -0.23 95
IV.MMN.HHZ. 2023-01-04T22:49:18.21 0.3 undecidable manual P 356 0.4245 97 0.21 92
IV.SPS2.HHN. 2023-01-04T22:49:15.79 0.3 undecidable manual P 127 0.2950 101 -0.02 98
IV.CET2.HHZ. 2023-01-04T22:49:15.24 0.3 undecidable manual S 316 0.0863 140 0.17 100
IV.CAR1.HHZ. 2023-01-04T22:49:15.00 0.3 undecidable manual P 147 0.2545 104 -0.13 97
IV.GRIS.EHZ. 2023-01-04T22:49:15.62 0.3 undecidable manual P 333 0.3058 101 -0.38 91
IV.TDS.HHZ. 2023-01-04T22:49:15.75 0.3 undecidable manual P 51 0.3040 101 -0.21 94
IV.CET2.HHZ. 2023-01-04T22:49:12.77 0.3 undecidable manual P 316 0.0863 140 0.15 100
Ampiezza e Magnitudo per ciascuna stazione
SCNL mag Generic_amplitude Period Type Category Unit Time_window_reference
IV.CAR1.HNN. ML:1.4 0.00012975 0.8 AML other m 2023-01-04T22:49:20.60
IV.CAR1.HHN. ML:1.4 0.00013000000000000002 0.78 AML other m 2023-01-04T22:49:20.21
IV.CAR1.HHE. ML:1.6 0.0002 0.26 AML other m 2023-01-04T22:49:20.37
IV.CAR1.HNE. ML:1.6 0.00019350000000000001 0.26 AML other m 2023-01-04T22:49:20.37
IV.GRIS.EHE. ML:1.2 0.00006245 0.72 AML other m 2023-01-04T22:49:21.09
IV.GRIS.EHN. ML:1.4 0.00010095 0.16 AML other m 2023-01-04T22:49:21.25
IV.MMN.HHE. ML:1.4 0.0000698 0.74 AML other m 2023-01-04T22:49:25.54
IV.MMN.HHN. ML:1.6 0.000106 1.34 AML other m 2023-01-04T22:49:28.74
IV.TDS.HHE. ML:0.4 0.000010055119349999999 0.1408 AML other m 2023-01-04T22:49:21.47
IV.TDS.HHN. ML:0.4 0.000008540043799999998 0.0768 AML other m 2023-01-04T22:49:21.54
TDMT - Time Domain Moment Tensor
Meccanismi di sorgente sismica nell'area
Meccanismi di sorgente sismica

Meccanismi di sorgente sismica

In questa mappa sono riportate i meccanismi di sorgente sismica dei terremoti dal 1977 alla data di questo evento. I tensori momento in rosso sono ottenuti con la tecnica del Regional Centroid Moment Tensor (RCMT, http://www.bo.ingv.it/RCMT; https://doi.org/10.13127/rcmt/euromed) e vengono calcolati per eventi sismici di magnitudo maggiore di 4.5 nella regione euro-mediterranea. Talvolta, se la disponibilità dei dati lo permette vengono calcolati anche per eventi di magnitudo inferiore, fino a 4.0. I tensori momento in grigio sono calcolati con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, /tdmt) per terremoti di magnitudo maggiore di 3.2, quando i dati lo permettono. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo momento Mw dell’evento.
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